Recensione: Lo strano caso
dell'apprendista libraia.
Editore collana: Garzanti
Prezzo: Cartaceo
16,40 E-Book 7, 99.
Pagine: 360
Genere: drammatico,
romantico.
Sinossi:
Esme ama ogni angolo di New
York, e soprattutto quello che considera il suo posto speciale: La Civetta, una
piccola libreria nell'Upper West Side. Un luogo magico in cui si narra che
Pynchon ami passare i pomeriggi d'inverno e che nasconde insoliti tesori, come
una prima edizione del Vecchio e il mare di Hemingway. Ed è lì che il destino
decide di sorriderle quando sulla vetrina vede appeso un cartello: cercasi
libraia. È l'occasione che aspettava, il lavoro di cui ha tanto bisogno. Perché
a soli ventitré anni è incinta e non sa cosa fare: il fidanzato Mitchell l'ha
lasciata prima che potesse parlargli del bambino. Ma Esme non ha nessuna idea
di come funzioni una libreria. Per fortuna ad aiutarla ci sono i suoi curiosi
colleghi. E proprio quando Esme riesce
di nuovo a guardare al futuro con fiducia, la vita la sorprende ancora:
Mitchell viene a sapere del bambino e vuole tornare con lei. Esme si trova
davanti a un bivio: non sa più se è quello che vuole davvero...
Recensione:
Il titolo è uno dei punti
forti a mio modesto parere, perché attira il lettore senza troppa fatica. Io
l’ho letto senza leggere nemmeno la trama, ma solo invogliata da copertina e
titolo, e non ho nessun rimpianto.
Esme, la protagonista che
racconta la sua storia, è una giovane inglese che vive e studia in una New York
molto frenetica e piena di eventi. La sua vita scorre normale, e si frequenta
con un ragazzo molto rigido e rispettoso delle regole, solo in apparenza,
credetemi! Tutto fila liscio, quando Esme scopre che c’è una
piccola vita che cresce dentro di lei, e da lì la sua vita cambia
completamente. E tutti gli eventi la porteranno a lavorare in una strana e
deliziosa libreria dell’usato, dove stringerà amicizie di ogni tipo.
Ciò che ho amato di questa
storia è che il finale non è assolutamente prevedibile! L’autrice è abilissima
a far bocciare l’idea che il lettore si crea, ed tutta suspense. L’atmosfera
che crea pagina dopo pagina, è la stessa che si prova in un viaggio. L’unica
pecca è che la Meyler descrive i personaggi molto superficialmente. Più che
dettagli, lei delinea sfumature caratteriali che posso variare da lettore a
lettore.
Una storia deliziosa e matura,
con riflessioni e paure molto odierne. Lo stile è trasparente e ben delineato.
Consigliato per chi ama perdersi tra vecchi libri e oggetti pieni di passato e
storie collegate, senza aspettarsi il classico finale.
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