venerdì 16 ottobre 2015




Recensione: Il nero e l'argento. 

Editore collana: Enaudi.Prezzo: Cartaceo 15,00. E-book  8,99.Pagine: 27Genere:Drammatico 



Sinossi:


Questa è la storia di un amore giovane. Di una coppia felice e inesperta, spaventata di scoprire, giorno dopo giorno, le molteplici forme dell'abbandono. Perché anche le famiglie possono soffrire di solitudine, proprio come le persone. Ad accudire in silenzio tutte le incertezze, oltre a prendersi cura del loro bambino, ci ha sempre pensato la signora A. Per questo, quando arriva un male a portarsela via, si spalanca in casa un vuoto improvviso. Nora e suo marito devono ancora accorgersi che il coraggio della signora A., ormai, appartiene anche a loro. 



Recensione



Paolo Giordano ritorna con una storia breve di pagine, ma lungo e inteso come contenuto. Due colori per battezzare il suo nuovo romanzo: il nero e l'argento. Due colori molto diversi, simboli muti di due cuori, due anime, due modi di essere.  Il nero del protagonista, e l’argento di sua moglie Nora. La voce narrante è del protagonista maschile, la quale voce raccoglie e rielabora un insieme di ricordi e di immagini slegati da continuità temporale che sembra aver un po’ reso tutto abitudinario.  Lui e la moglie sono una giovane coppia innamorata e inesperta, e turbata di scoprire le tante forme che può assumere l’abbandono. Perché le famiglie spesso sono piene di solitudine, e ci si allontana senza nemmeno accorgersene. Il loro unico equilibro è la signora A., che pensa ad ogni cosa e al loro bambino.  Ma le persone non sono eterne, e  quando un brutto evento porterà via la governate tutti i vuoti vengo fuori.
 Giordano in questo libro riporta un po’ la realtà delle giovani sposate che hanno paura di  essere troppo deboli a far quadrare tutta la famiglia.  Descrive in poche pagine i sentimenti oscuri e deboli dell’animo umano, e   ne mette a fuoco non solo i colori ma anche le sfumature.  Sono pagine di dolore, dolcezza, amarezza, e tenerezze che Giordano scrive senza risparmiare nulla al lettore. La vita raccontata dalla sua penna non regala sogni e non fa sconti, e il dolore e l’amore, la vita e la morte sono facce alterne della stessa medaglia. Una forte dose di pessimismo è ciò che caratterizza il protagonista in ogni parola che narra, e la solitudine è sempre qualcosa di radicato e voluto per certi versi.  Giordano non va mai oltre le cose, ma ci si butta dentro e cerca di far luce. Personalmente il suo stile è riflessivo e molto oggettivo. È uno di quei generi che o piace, oppure no. Per la terza volta  conferma un autore capace di indagare l'uomo, senza scivolare nella banalità e nello stucchevole, e senza finale scontato. Con Giordano non sai come andrà a finire! Un libro scritto bene che scava il lettore e lo esamina a fondo.Vi lascio con una frase che amo e che non posso non condividere: 


Ero sicuro che l’argento di Nora e il mio nero si stessero mischiando lentamente. Mi sbagliavo. Eravamo a dispetto  delle nostre speranze, insolubili l’uno nell'altra

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