Recensione: Il nero e l'argento.
Editore collana: Enaudi.Prezzo: Cartaceo 15,00. E-book 8,99.Pagine: 27Genere:Drammatico
Sinossi:
Editore collana: Enaudi.Prezzo: Cartaceo 15,00. E-book 8,99.Pagine: 27Genere:Drammatico
Sinossi:
Questa è la storia di un amore giovane. Di una coppia felice e inesperta, spaventata di scoprire, giorno dopo giorno, le molteplici forme dell'abbandono. Perché anche le famiglie possono soffrire di solitudine, proprio come le persone. Ad accudire in silenzio tutte le incertezze, oltre a prendersi cura del loro bambino, ci ha sempre pensato la signora A. Per questo, quando arriva un male a portarsela via, si spalanca in casa un vuoto improvviso. Nora e suo marito devono ancora accorgersi che il coraggio della signora A., ormai, appartiene anche a loro.
Recensione
Paolo Giordano ritorna con una storia breve di pagine, ma
lungo e inteso come contenuto. Due colori per
battezzare il suo nuovo romanzo: il nero e l'argento. Due colori molto diversi,
simboli muti di due cuori, due anime, due modi di essere. Il nero del protagonista, e l’argento di sua
moglie Nora. La voce narrante è del protagonista maschile, la quale voce
raccoglie e rielabora un insieme di ricordi e di immagini slegati da continuità
temporale che sembra aver un po’ reso tutto abitudinario. Lui e la moglie sono una giovane coppia
innamorata e inesperta, e turbata di scoprire le tante forme che può assumere
l’abbandono. Perché le famiglie spesso sono piene di solitudine, e ci si
allontana senza nemmeno accorgersene. Il loro unico equilibro è la signora A.,
che pensa ad ogni cosa e al loro bambino.
Ma le persone non sono eterne, e
quando un brutto evento porterà via la governate tutti i vuoti vengo
fuori.
Giordano in questo libro
riporta un po’ la realtà delle giovani sposate che hanno paura di essere troppo deboli a far quadrare tutta la
famiglia. Descrive in poche pagine i
sentimenti oscuri e deboli dell’animo umano, e
ne mette a fuoco non solo i colori ma anche le sfumature. Sono pagine di dolore, dolcezza, amarezza, e
tenerezze che Giordano scrive senza risparmiare nulla al lettore. La vita
raccontata dalla sua penna non regala sogni e non fa sconti, e il dolore e l’amore,
la vita e la morte sono facce alterne della stessa medaglia. Una forte dose di
pessimismo è ciò che caratterizza il protagonista in ogni parola che narra, e
la solitudine è sempre qualcosa di radicato e voluto per certi versi. Giordano non va mai oltre le cose, ma ci si
butta dentro e cerca di far luce. Personalmente il suo
stile è riflessivo e molto oggettivo. È uno di quei generi che o piace, oppure
no. Per la terza volta conferma un autore capace di indagare l'uomo,
senza scivolare nella banalità e nello stucchevole, e senza finale
scontato. Con Giordano non sai come andrà a finire! Un libro scritto bene che scava il lettore e lo esamina a
fondo.Vi lascio con una frase che amo e che non posso non
condividere:
Ero sicuro che l’argento di Nora e il mio nero si stessero mischiando lentamente. Mi sbagliavo. Eravamo a dispetto delle nostre speranze, insolubili l’uno nell'altra.
Ero sicuro che l’argento di Nora e il mio nero si stessero mischiando lentamente. Mi sbagliavo. Eravamo a dispetto delle nostre speranze, insolubili l’uno nell'altra.
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